Uno dei principali problemi che si presenta nelle abitazioni è quello della formazione della condensa sulle pareti che danno verso l’esterno.
Tale spiacevole fenomeno si presenta in inverno perché il vapore d’acqua, contenuto normalmente all’interno dell’area dell’abitazione, va a condensare su una parete o sul soffitto.
Questo accade perché la superficie interessata è troppo fredda e più bassa della temperatura “di rugiada”, cioè quella al di sotto della quale l’acqua si trasforma da vapore a liquido.
Per contrastarne la formazione è possibile agire su due fattori:
Ridurre la quantità di vapore d’acqua (= umidità) presente nell’ambiente
Alzare la temperatura delle superfici dell’abitazione.
La prima ipotesi è quella più “semplice” in quanto non richiede interventi fortemente invasivi. Per abbassare l’umidità bisogna semplicemente arieggiare meglio la propria abitazione. Dire quanto e come non è così semplice in quanto il grado di umidità presente dipende dalle abitudini dell’inquilino, ma si può affermare che si dovrebbe aprire la finestra ogni volta che l’umidità relativa supera il 65% di valore. L’apertura consente di portare dentro aria “nuova” che d’inverno è sempre più secca che quella interna, poiché è più fredda.
Se non si riesce ad aprire a sufficienza l’abitazione e si riscontra che non si riesce quasi mai a scendere sotto ad un valore di umidità relativa pari al 65/70%, si può valutare l’installazione di un impianto di ricambio d’aria forzato, di cui parleremo meglio in un prossimo articolo.
La seconda ipotesi, invece, consiste nell’aumentare la temperatura delle pareti della casa, ed è possibile solo intervenendo in modo invasivo sull’isolamento della costruzione. Si parla quindi, ad esempio, di coibentare le murature posando un “cappotto termico”, cioè materiale isolante che avvolge l’involucro della casa, dalle pareti al tetto.
Quest’ultima soluzione è sicuramente la migliore perché impedisce al calore di uscire in inverno e di entrare in estate, ma certamente ha un impatto economico importante. Il ritorno economico è però certo ed assicurato anche grazie alle detrazioni fiscali che sono molto alte.
Economia a parte, il vantaggio più importante è il comfort abitativo che cresce in maniera esponenziale.
Se si sta valutando l’acquisto di una nuova abitazione bisogna stare molto attenti alle scelte tecniche dei progettisti e del costruttore in quanto molte case, sebbene costruite recentemente, possono lasciare dei “buchi” nell’isolamento, che sono chiamati “ponti termici” e che possono essere delle facili “strade” per la condensa. Essi sono normalmente costituiti dalla parte strutturale in cemento armato, dalle finestre, dagli aggetti (balconi e gronde), dai cassonetti per gli avvolgibili.
Una casa ben realizzata deve CORREGGERE tutti i ponti termici per garantire omogeneità di temperatura interna e garantire, anche negli inverni più freddi, la TOTALE ASSENZA DI CONDENSA.