I terremoti degli ultimi anni in Italia hanno evidenziato la drammatica situazione in cui oggi si trova il nostro territorio. Molte delle zone non sono in sicurezza sismica e quasi la metà di queste hanno un elevato rischio sismico. Si tratta di circa il 44% della superficie nazionale (131.000 km2), corrispondenti ad una popolazione di circa 21,8 milioni di persone (che equivale a un terzo della popolazione totale). Si calcola anche che circa 5,5 milioni di edifici siano oggi collocati in queste aree instabili.
Cosa è cambiato in tema di sicurezza sismica?
Le leggi italiane sono state modificate a seguito degli ultimi eventi sismici. È stato imposto che le nuove costruzioni, se ricadenti in aree a potenziale rischio sismico, devono essere costruite garantendo resistenza ai terremoti.
I progetti delle strutture portanti degli edifici non devono più essere depositati presso gli uffici competenti ma devono anche essere analizzati dai tecnici del Genio Civile, che potranno accettarli, rigettarli o richiederne la modifica.
Alla fine della realizzazione il certificato di collaudo statico garantisce che la struttura è conforme a quanto previsto
dalle normative in vigore.